FVG all’avanguardia nella prevenzione dei tumori alla cervice uterina

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redazione

6 Dicembre 2019
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Servizio attivato lo scorso luglio

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Trieste si conferma punto di riferimento in Friuli Venezia Giulia nello screening dei tumori della cervice uterina.

Dal 1 luglio 2019, infatti, la Regione FVG, coerentemente con il Piano Nazionale Prevenzione, si è dotata di un nuovo test per lo screening dei tumori della cervice uterina. Un tumore caratterizzato da una lunga fase preclinica e dalla possibilità di asportare le lesioni precancerose che ne caratterizzano la progressione: si tratta quindi di una malattia dove la diagnosi precoce mediante screening è molto efficace.

La ricerca scientifica ha dimostrato che per le donne tra i 30 e i 64 anni di età, lo screening mediante ricerca del DNA virale (test HPV), è ancora più efficace di quello tradizionale con il pap test. Il nuovo test si effettua con un prelievo, è del tutto simile al pap test, semplice, non doloroso e dura pochi istanti, con la differenza però che il materiale prelevato è prima esaminato in laboratorio per la ricerca del DNA dell’HPV. Nel caso il test HPV sia positivo (cioè si trova l’infezione), dallo stesso materiale prelevato, senza richiamare la signora, è effettuato anche il pap test tradizionale, per capire se l’infezione ha causato alterazioni delle cellule del collo dell’utero.

La maggior efficacia del test si traduce di fatto in maggior agio per la donna: da un lato l’anticipazione diagnostica permessa dalla ricerca del DNA virale consente di diminuire la frequenza con cui le signore sono invitate a sottoporsi a esame (è sufficiente effettuare il test HPV una volta ogni 5 anni); inoltre la nuova modalità di prelievo (fase liquida al posto del tradizionale vetrino) permette di fare sia HPV che pap-test con il materiale ottenuto dallo stesso prelievo senza necessità di disturbare la signora una seconda volta.

La riconversione ha rappresentato un’operazione complessa per il programma regionale: da un lato si trattava di rivoluzionare un programma consolidato (la Regione Friuli Venezia Giulia fu tra le prime in Italia a dotarsi di questo strumento di salute pubblica sin dal 1999), raggiungendo oggi eccellenti indicatori di performance: il programma cervice uterina del FVG è quello che nel 2018 ha ottenuto indici di performance più alti tra le 9 Regioni Italiane che partecipano al network di valutazione Bersaglio gestito dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Indicatore B5.2 screening della cervice uterina: 1° FVG 4.310/5; 2° Umbria 4.264/5, 3° Veneto 4.256/5). Ogni anno circa 60.000 donne della regione scelgono di aderire al programma regionale di screening (62,5% delle invitate 2018).

Un punto di forza del programma regionale consiste nella capillare presenza territoriale in 40 diversi ambulatori facilmente accessibili dalle signore, con segreterie di screening aziendali e una pronta presa in carico di tutti i casi non negativi. Pur rimanendo rispettosi di uno sforzo collaborativo al quale partecipano tutte le Aziende Sanitarie della regione, i due IRCCS CRO di Aviano e Burlo Garofolo di Trieste e l’Agenza Regionale di Coordinamento per la Salute, per garantire una robusta gestione della fase di analisi del HPV-DNA la Regione ha scelto di dotarsi di un laboratorio unico per lo screening della cervice uterina, a cui far confluire tutti i campioni relativi allo screening della regione. L’ASUITS, pertanto, con un investimento di oltre un milione di euro ha realizzato, come previsto dagli strumenti di programmazione regionale, il laboratorio unico regionale per lo screening della cervice uterina, presso la Struttura Complessa di Anatomia e Istologia Patologica diretta dal Prof. Fabrizio Zanconati nell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste presso l’ospedale di Cattinara.

Tutte le Aziende hanno partecipato attivamente allo sforzo di riconversione costituendo una cabina di regia partecipata a supporto della Direzione e al contempo permettendo la declinazione a livello locale delle strategie regionali, rendendo disponibili i propri professionisti alla formazione, dotando le strutture della tecnologia necessaria e mantenendo livelli di attività in linea con gli standard di riferimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nei primi quattro mesi di attività il laboratorio unico di screening cervicale di Trieste ha preso in carico e gestito oltre 7.450 HPV-DNA test relativi a donne residenti su tutto il territorio regionale. Tale test è risultato positivo nel 4,96% dei casi (370 casi) per cui è stato necessario l’approfondimento con il Pap test.

Il tempo medio intercorso tra il prelievo e la firma digitale della risposta è stato di 8,4 giorni a cui vanno aggiunti i tempi postali per il recapito dell’esito negativo al domicilio dell’assistita. In caso di esito non negativo ha invece immediato innesco la presa in carico con contatto diretto delle signore da parte delle segreterie aziendali di screening per l’accompagnamento nel percorso di approfondimento.

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