Anche Trieste nega l’attracco alla Costa Victoria

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redazione

23 Marzo 2020
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Decisione del governatore Fedriga

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“In questo momento di emergenza la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori hanno la priorità assoluta e proprio per questo l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, attenendosi alle disposizioni della Regione, ha espresso la propria contrarietà all'attracco nel porto di Trieste della Costa Victoria”.

Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dopo essersi confrontato con il presidente dell'Authority, Zeno D'Agostino, sul delicato tema della richiesta di ormeggio da parte della nave da crociera Costa Victoria.

Fedriga ha sottolineato che “quel tipo di nave ospita a bordo migliaia di persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Pur capendo la situazione di difficoltà delle persone a bordo, oggi non possiamo permettere l'attracco e la discesa nel capoluogo regionale di soggetti che nel corso della crociera hanno visitato numerose nazioni e che potenzialmente potrebbero essere inconsapevoli vettori del coronavirus”.

Il governatore ha spiegato che “non c'è al momento una chiara idea della situazione a bordo della nave, ma in ogni caso le misure imposte dal Governo per contenere l'epidemia non permettono la libera circolazione delle persone. Consentire l'approdo e lo sbarco comporterebbe l'attivazione di misure di quarantena per migliaia di persone, complicando ulteriormente una situazione già difficile”.

Costa Victoria, una delle grandi navi che periodicamente arrivano a Venezia, avrebbe dovuto attraccare nel capoluogo veneto con a bordo 727 passeggeri, in buona parte di nazionalità australiana. Ma il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha negato l’attracco. Da qui la richiesta giunta a Trieste.

La nave, con una stazza 75mila tonnellate e lunga 250 metri,  in totale imbarca 1.400 persone, considerando l’equipaggio, ed è ancorata in rada a Matala, nell’isola di Creta, in attesa che si decida quale sarà il porto dove far sbarcare i passeggeri, che poi dovrebbero tornare a casa a bordo di aerei, con il problema però che i voli internazionali sono drasticamente ridotti a causa del coronavirus.

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