Laurea in remoto, sognando Margherita Hack

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Livio Nonis

27 Aprile 2020
Reading Time: 2 minutes

L’esperienza di Emma Dreas

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Emma Dreas è una fresca laureata nella Triennale in Fisica, presso l'Università degli Studi di Trieste. La tesi che ha discusso con la commissione era intitolata “Collasso gravitazionale in relatività generale: dagli oggetti compatti ai buchi neri”, sotto la supervisione del relatore professor Stefano Ansoldi.

La commissione di laurea era composta dal presidente Francesco Longo, ricercatore in astrofisica delle alte energie e professore associato all’Università di Trieste, Stefano Ansoldi, ricercatore nell’ambito della gravità e insegnante del corso di Relatività Generale all’Università di Trieste, Pierluigi Monaco, ricercatore in astrofisica e cosmologia e professore associato all’Università di Trieste, e Fabio Romanelli, ricercatore nell’ambito di geofisica della Terra solida e professore associato all’Università di Trieste.

In videoconferenza, visto il periodo di COVID-19, c'erano in tutto cinque laureandi. La discussione è stata effettuata online tramite la piattaforma nella quale il presidente ha creato una “stanza pubblica” a cui avevano accesso tutti i candidati, i membri della commissione, relatori e correlatori, e tutti i familiari e amici con cui i candidati hanno condiviso il link d’accesso.

Per Emma la discussione è durata 18 minuti: una presentazione molto sintetica sul suo lavoro di tesi. Sono seguiti un paio di minuti per le domande, poi la commissione si è ritirata in una stanza privata (on line) per deliberare il voto, infine si è ricollegata alla stanza pubblica per la proclamazione seguendo la formula ufficiale, per poi passare allo studente successivo.

Per Emma le difficoltà legate a questa modalità sono diverse: eventuali problemi di connessione dello studente o di un membro della commissione avrebbero comportato la sospensione della seduta di laurea, in questo caso per fortuna non è successo. Ci sono anche degli aspetti positivi, fare la discussione della tesi in queste modalità è sicuramente fonte di minor stress rispetto a parlare in piedi, in un’aula, di fronte a pubblico e commissione. In questo modo invece mentre si discute l’unica cosa che si ha davanti è lo schermo del proprio computer con la presentazione e nient’altro, e poiché l’unica cosa visibile agli altri è la piccola zona inquadrata dalla telecamera ci si può ad esempio laureare comodamente in ciabatte.

Da casa Emma ha condiviso sia la preoccupazione prima che la felicità dopo con i propri genitori, poi però per festeggiare con il resto della famiglia (ad esempio il fratello a Parigi) ci si è dovuti limitare a un aperitivo in video-chiamata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per Emma Dreas il passo successivo sarà intraprendere il curriculum in Astrofisica e cosmologia sempre all’Università di Trieste, con il sogno di ripercorrere le gesta di Margherita Hack.

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