Venerdì 17 gennaio la Chiesa festeggia Sant'Antonio Abate; per l'occasione, la parrocchia di Cervignano del Friuli ha deciso di ripristinare un rito tradizionale del Cattolicesimo, da decenni assente nella vita religiosa della città, trasformatasi da centro agricolo in cittadina vocata al commercio e ai servizi: la benedizione degli animali, di cui il santo è patrono. Santo che, nel capoluogo della Bassa, è da sempre molto venerato: si ha notizia, nel Cinquecento, dell'esistenza di un altare a lui dedicato presso la chiesa di San Michele, nonché di una Congregazione che prendeva il suo nome; Antonio da Padova, inoltre, è raffigurato ben due volte negli affreschi di Santa Maria in Vineis presso la frazione di Strassoldo.
Il rito, sottolinea don Moris Tonso, cappellano della parrocchia, «viene ripetuto ogni anno in molte comunità della zona come Belvedere, Medea, Monfalcone e Romans: una cerimonia secolare che è progressivamente venuta meno per la inesorabile riduzione della civiltà contadina».
La benedizione, che vedrà gli animali dei cervignanesi riuniti presso il sagrato della chiesa di San Michele alle ore 16, si inserisce all'interno di un progetto educativo rivolto ai bimbi dell'asilo parrocchiale cittadino, che proprio quest'anno festeggia i suoi cinquant'anni di storia: «Abbiamo guidato gli alunni alla conoscenza della figura di San Francesco, amico degli animali e di tutte le creature lodate nel celebre Cantico di Frate Sole: la benedizione sarà dunque un modo per completare e arricchire questo percorso, volto a sensibilizzare i bambini nei confronti della natura e del creato, da proteggere e amare».
Per don Moris, che ha già assistito più volte al rito da spettatore, sarà la prima volta da sacerdote: la speranza è di poter riproporre l'evento anche nei prossimi anni, riportando in vita un frammento di memoria contadina.
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