Il Covid-19 ferma l'Italia ma non le tradizioni. A Joannis di Aiello del Friuli è una tradizione la "festa del Maj" che si perde negli anni: in occasione del primo sabato di maggio veniva organizzata la festa dei neo diciottenni, ragazzi e ragazze che hanno raggiunto la maggiore età, e nel periodo del servizio militare la classe di "leva".
Neanche quest'anno si è voluto perdere questa usanza, con qualche modifica… Rimanendo comunque vincolati alle mascherine e alla distanza sociale, la tradizione è andata avanti.
Tutto si è limitato al taglio del "Maj" (un albero di quercia) che è stato sistemato in piazza di fronte alla chiesa dedicata a Sant'Agnese, sul cui tronco sono stati posizionati dei cartelli con scritti i nomi dei neo diciottenni: Beatrice, Massimiliano, Lorenzo, Giulio ed Enrico.
La tradizione avrebbe voluto che la classe di quest'anno, quella del 2002, la sera invitasse a cena le classi del 2001 e del 2003 (i neo maggiorenni dell’anno precedente e del prossimo), con l’attesa notte dei messaggi, momento in i ragazzi avrebbero scritto durante la notte dei messaggi di fronte alle abitazioni dei personaggi più rappresentativi e particolari del paese: scritte scherzose che l’indomani sarebbero state lette da tutto il paese.
Con rammarico per aver dovuto giocoforza limitare la festa, si è comunque voluto continuare la tradizione, seppure in forma ristretta. Con l’auspicio che il prossimo anno si possa organizzare una festa doppia, recuperando anche quella parte che doverosamente quest’anno si è dovuta limitare.
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