Trieste, riapre la Casa di Osiride Brovedani

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redazione

27 Maggio 2020
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Dopo lo stop per il Coronavirus

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Anche il museo “Casa di Osiride Brovedani” di Trieste riapre ai visitatori martedì 2 giugno, festeggiando l'occasione con un orario speciale: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, in via Alberti 6 con ingresso gratuito.

Lapalissiano citare mascherine e igienizzanti, percorso ad hoc e le ulteriori accortezze, non difficili da implementare essendo l'allestimento disposto su 180 mq.

Ma quanti metri quadri occorrono per raccontare una vita? Perché questo è l'obiettivo del museo, far conoscere la vita di Osiride Brovedani (leggi l'approfondimento) e della Trieste del XX secolo, dal punto di vista storico ed economico, ai concittadini e soprattutto ai giovani e ai ragazzi delle scuole, tramite la narrazione della nascita e sviluppo della Fissan e poi della deportazione nazista, entrambe situazioni che parlano di sfida, impegno, resistenza e resilienza.

La Fondazione Osiride Brovedani onlus, fin dalla sua costituzione, nel 1973, si impegna a trasmettere l'insegnamento che con la sua vita ha lasciato: la forza di credere in se stessi e nelle proprie risorse, di crescere grazie alla curiosità e alla disciplina, e di non lasciarsi piegare dalle avversità della vita (soffrì di spagnola come oggi noi paghiamo questa pandemia), ma di affrontarle con coraggio e speranza per realizzare i propri obiettivi.

Quelli esposti non sono solo luoghi del passato, e oggetti in vetrina, ma racchiudono in sé un concentrato di storie ed esperienze, anche tragiche, che servono a sollecitare le domande fondamentali intorno alla identità delle persone, ad aggiungere storie e riflessioni alla nostra conoscenza, come stimolo all'esercizio della solidarietà e della buona volontà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Abbiamo allestito questo museo – spiegano dalla Fondazione – perché il ricordo del passato è essenziale per vivere il presente con una maggiore consapevolezza. Occorre ricordare la tragedia nazista, insieme agli altri episodi di sterminio del XX secolo, per saper riconoscere la deriva ideologica, nazionalista e razziale e frenarla sul nascere. E occorre anche avere sempre il riferimento, per trarne ispirazione, dagli esempi di chi, come Osiride Brovedani, con grandi sacrifici e parecchia tenacia, non ha mai perso la speranza, anzi: l’ha usata come chiave per costruirsi una vita nuova, per darsi un’altra possibilità e non rimanere inscatolato in un’esistenza di routine e insoddisfazione. Raccontiamo una storia di successo nonostante la sofferenza, per comunicare la volontà di non arrendersi, di vivere a fondo la propria vita e la propria esperienza, di mettersi in gioco in prima persona e cercare di realizzare qualcosa di buono per sé e per la comunità in cui si vive e in cui si vuol lavorare. Questa storia la raccontiamo attraverso le parole, i racconti, gli aneddoti di chi ha conosciuto Osiride perché possa essere di ispirazione per tutti”.

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