Nuova tappa del progetto “Lotta all’obesità” di Mauro Buoro. Il ciclista di Perteole di Ruda a luglio partirà con la sua bicicletta alla volta di Torino: un viaggio di oltre 600 chilometri in cui transiterà nelle regioni del nord Italia maggiormente colpite dall’epidemia Covid-19. Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte saranno i territori che attraverserà in questa nuova impresa.
Mauro, com’è nata questa nuova sfida?
“Ad aprile, quando eravamo tutti chiusi in casa per difenderci da questo virus invisibile. Ogni giorno seguivo la conferenza stampa della Protezione Civile in cui venivano aggiornati i dati dei contagi e delle vittime. Iniziavano sempre con la Lombardia, poi con il Veneto, l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Durante quei momenti decisi che quando l’emergenza sarebbe finita sarei andato a portare la mia solidarietà in quelle regioni, attraversandole in bici per ammirare la loro bellezza”.
Come sono state scelte le tappe del percorso?
“Come per gli altri miei viaggi, valuto attentamente attraverso Google Maps: con la visione satellitare scelgo il territorio dove posso pedalare più o meno in sicurezza, individuando le strade migliori o le piste ciclabili dove posso pedalare, magari non lontano dal percorso. Usando la visione dei rilievi scopro eventuali passi o salite che sono più difficili da superare. Di solito percorro 100 km al giorno, per poi trovare il posto dove dormire (se non porto la tenda). In questo viaggio ho poi deciso di arrivare in due cittadine simbolo: Codogno, dov’è stato registrato il primo caso italiano di positività, e Vo' Euganeo dove è stata dichiarata la prima Zona Rossa in Italia. E voglio con tutto il cuore fermarmi lì per portare la mia solidarietà”.
Quanto durerà il viaggio?
“Partirò la seconda settimana di luglio. I chilometri da percorrere sono circa 605, le tappe saranno di 100 km quindi il viaggio durerà 6 o 7 giorni, il ritorno sarà in treno. Per questa sfida punterò sulla Bikepacking, cioè userò la bici più leggera con un bagaglio altrettanto leggero: una borsa da 10 litri sotto la sella e una borsa siluro da 7 litri sul manubrio, tutte impermeabili con una capienza giusta per portare lo stretto necessario”.
Quale messaggio desideri portare con questa iniziativa?
“Il messaggio che voglio condividere con la gente è “non mollare mai anche se la situazione e drammatica”. Purtroppo la mia storia di lotta all’obesità non mi ha concesso sconti nella vita, e se abbassi la guardia per un attimo ti punisce con il risultato che devi ricominciare di nuovo, qualcosa di psicologicamente devastante: solo se hai la forza di riprendere in mano la tua vita ce la puoi fare. Senza dimenticare la voglia di vedere dopo tanti giorni di lontananza forzata tutti i miei parenti che vivono in Veneto, ma anche mio figlio Samuele e la mia nipotina Denise che vivono in Lombardia: sarà una festa”.
Ci sono già altri progetti in cantiere?
“Quello a cui tengo di più è andare a Capo Nord in bici, anche se la distanza da casa mia è incredibilmente lunga. Ma io non mi arrendo e mi vedo già un giorno a toccare il mappamondo che si trova a picco su una scogliera nel punto più a nord d'Europa. Quest’estate avevo inoltre in programma di raggiungere in aereo Water Ford, nel sud dell’Irlanda, per poi salire in bici verso nord in direzione di Dublino per poi proseguire verso l’Irlanda del Nord, attraversando il confine e raggiungendo la città di Belfast. Quindi proseguire fino alle scogliere di Portrush e infine arrivare a Londonderry. Una sfida di circa 650 km, ma la situazione Covid-19 ha bloccato tutto per questo anno: sarà la motivazione per il prossimo anno”.
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