A dieci giorni dall’apertura online delle iscrizioni, sono duecento gli equipaggi che hanno confermato la propria partecipazione. Meno della metà sono triestini, molti veneti e friulani, ma non mancano armatori da Milano, Torino, dalla Slovenia e dalla Croazia, una decina dall’Austria, quattro dalla Germania, uno dalla Slovacchia e uno anche dalla Norvegia, da Brevik (latitudine 59 gradi N, longitudine 9 gradi E).
“I segnali sono molto incoraggianti - commenta Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, organizzatrice di Barcolana - sia per la Barcolana che per l’incoming turistico e per l’immagine del territorio regionale. Il dato riguarda chi ha già chiuso la pre-iscrizione perché tanti altri - oltre un centinaio - stanno completando la procedura e fino a quando non l'avranno conclusa non entrano nel conteggio ufficiale”.
I primi dati mostrano una grande volontà di esserci: per lo più si tratta di scafi tra i 20 e i 45 piedi, barche familiari o charterizzate per una partecipazione tra amici. “Il primo a rispondere - sottolinea Gialuz - è stato il popolo della vela, quello che legge nella Barcolana i valori di marinara amicizia, e questo è per noi una soddisfazione e un grande risultato. Il nostro messaggio sta passando: si può stare insieme anche rispettando le regole di distanziamento, facendo tutti del nostro meglio per esserci”.
Un ulteriore dato interessante: di tutti coloro che hanno avviato la procedura di iscrizione, risulta in aumento il trend degli armatori donne. “Prima dell’arrivo del Covid, secondo i nostri piani, il tema di quest’anno doveva essere la gender equality, la volontà di superare le barriere di genere e avere così più veliste in Barcolana. Noi su questo argomento torneremo in futuro, ma è bello vedere come il trend sia in crescita”, dichiara ancora Gialuz.
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