Oggi, come nelle altre regione italiane, anche in Friuli Venezia Giulia è stato Vax Day, con la somministrazione delle prime dosi del vaccino contro il Covid-19.
Le operazioni di vaccinazione nella sede della Protezione civile di Palmanova, iniziate alle ore 8, sono espletate da una equipe coordinata dal dottor Michele Chittaro e composta da cinque infermieri e tre assistenti sanitari che si occupano della diluizione del farmaco e del'iniezione, a cui si affiancano tre medici che coordinano le varie attività.
Ne dà notizia il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.
Nella sala ottagonale sono state allestite cinque postazioni dove, ogni 10 minuti, si alternano altrettanti professionisti della sanità regionale che si sottopongono al vaccino. Terminata questa fase, la persona resta in osservazione per quindici minuti prima di lasciare il punto di intervento. Le operazioni per l'inoculazione delle prime 265 dosi hanno preso il via alle 9 circa e si dovrebbero concludere verso il tardo pomeriggio di oggi.
Quando arriveranno le ulteriori dosi in regione, la vaccinazione si compirà in modo simile a quella odierna ma nei cinque ospedali del Friuli Venezia Giulia individuati quali siti in cui compiere la somministrazione al personale del sistema sanitario. I nosocomi saranno quello di Udine, Pordenone, Tolmezzo, Monfalcone e il Cattinara a Trieste. L'operazione si svolgerà nelle aree adibite ai prelievi, utilizzate nel pomeriggio per la vaccinazione. Anche in quel caso ci saranno delle squadre composte da un medico e almeno cinque vaccinatori.
Per quanto riguarda le case di riposo, le procedure saranno leggermente diverse. Mentre gli operatori dovranno prenotare la giornata in cui sottoporsi al vaccino in uno degli ospedali del proprio territorio, agli ospiti invece la dose verrà somministrata all'interno della struttura in cui risiedono. Anche in questo caso verranno allestite apposite squadre di infermieri e medici che si recheranno nelle singole strutture per compiere le vaccinazioni.
"Una giornata storica che ci auguriamo possa rappresentare l'avvio di un cambio di passo nella lotta al coronavirus nella nostra Regione", ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a margine dell'avvio della campagna di vaccinazione.
"L'auspicio - ha sottolineato Fedriga - è che successivamente a questa giornata si possa procedere quanto prima all'avvio della vera e propria campagna vaccinale nella nostra regione. Prima arriveranno tutte le dosi programmate dal piano commissariale per questa prima fase e prima riusciremo a coprire quella fascia di popolazione composta da operatori sanitari e sociosanitari a cui si aggiungono gli ospiti e gli operatori delle case di riposo del Friuli Venezia Giulia. Dal canto nostro, noi siamo già pronti; ci auguriamo che venga confermata la scadenza indicata da Roma che prevede l'invio delle prossime dosi entro i primi giorni di gennaio".
A tal proposito si aggiunge un'altra notizia che il governatore della Regione ha ricevuto nelle prime ore della mattinata di oggi dal Governo. "Il ministro della Salute Roberto Speranza - ha annunciato Fedriga - ci ha fatto sapere dei grandi passi in avanti compiuti dal vaccino messo a punto da Astra Zeneca. La notizia è importante perché questo tipo di farmaco non necessita della complessa catena del freddo esistente invece per quello di Pfizier e Moderna. L'augurio è che l'Agenzia europea e quella italiana del farmaco procedano velocemente all'approvazione di questo vaccino, perché ciò rappresenterebbe un cambio di passo nel processo di copertura della popolazione".
Secondo le indicazioni giunte dalla struttura commissariale, nei primi giorni di gennaio dovrebbero arrivare in Friuli Venezia Giulia le 56 mila dosi destinate alle 28 mila persone del sistema sanitario regionale che si dovranno sottoporre al vaccino e al successivo richiamo entro 21 giorni.
"Stando alle prime stime - ha aggiunto Fedriga - da fine febbraio si potrà partire con la seconda fase della vaccinazione, che prevede la somministrazione del farmaco alle persone più anziane per arrivare via via a coprire coloro che volontariamente si vorranno sottoporre all'inoculazione. Più persone si vaccineranno e più velocemente potremo arrivare all'immunità di gregge che ci permetterà di avere la meglio sul virus. Sottoporsi a questa operazione - ha concluso il governatore - non significa solo salvaguardare la propria salute e quella altrui ma vuol dire anche tornare quanto prima alla normalità, preservando così anche economia e lavoro".
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