“Planctus Aquileia” del pianista compositore friulano Glauco Venier è uno dei venti progetti musicali scelti dal Ministero degli Esteri come nuovi “portabandiera” della cultura italiana nel mondo.
È stato selezionato tra le oltre 150 proposte inedite di musicisti e artisti di Musica Jazz e Classica Contemporanea che da tutta Italia hanno risposto all’iniziativa della Farnesina “Vivere all’italiana in Musica” per sostenere la ripresa e il rilancio delle produzioni musicali italiane sui mercati internazionali dopo lo stop dovuto all’emergenza Covid-19.
La presentazione del portale “Italiana”, destinato alla diffusione di queste nuove produzioni artistiche, e dove è possibile trovare il video di Planctus Aquileia (guarda il video), è avvenuta con una conferenza stampa nazionale alla presenza del Ministro degli Esteri. I venti progetti musicali “ambasciatori” dell’eccellenza italiana all’estero saranno promossi inizialmente anche attraverso la rete del circuito delle varie Ambasciate e Consolati, Rappresentanze e Istituti Italiani di Cultura a partire dal 2021.
A “Planctus Aquileia” proposto da Glauco Venier per il Friuli Venezia Giulia, hanno collaborato musicisti di fama internazionale in una formazione che unisce il sud al nord d’Italia e idealmente rappresentativa di un territorio di confine, multiculturale e plurietnico.
L’agrigentino Giovanni Falzone alla tromba, il salernitano Alfonso Deidda al clarinetto basso e sassofono contralto, l’udinese Marco D’Orlando alle percussioni e l’ensemble milanese dei “Sentieri Selvaggi” con Daniele Richiedei e Corinna Canzian al violino, Monica Vatrini alla viola, Camilla Patria al violoncello guidati dal compositore, direttore d’orchestra e musicologo Carlo Boccadoro, figura di spicco del mondo musicale italiano di oggi.
Il lavoro è stato eseguito e registrato in audio e video nel suggestivo palcoscenico musivo della Basilica di Aquileia, gioiello della Roma antica in FVG e in Italia, cui la composizione si ispira. Suono e acustica sono stati curati dal sound engineer Stefano Amerio. La Fondazione Luigi Bon è l’ente promotore di questa vittoria.
La composizione è frutto di una ricerca sulla vasta e importante cultura musicale friulana attraverso la consultazione di antichi manoscritti e codici di tradizione aquileiese e melodie popolari custoditi in vari siti storici del territorio tra i quali la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli.
Una preziosa eredità di melodie sacre e profane rivisitate in chiave contemporanea.
Glauco Venier ne ha rimodellato l’insieme di sequenze, discanti e monodie giunto a noi attraverso i secoli.
La sua ri-scrittura compositiva con arrangiamenti originali rimane fedele alla base storica madre di una delle prime forme di polifonia e della moderna notazione musicale occidentale, oggi universalmente riconosciuta nelle “note” il cui nome deriva da un inno a San Giovanni Battista scritto dal friulano Paolo Diacono da Cividale e musicato da Guido D’Arezzo.
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